Pensieri natalizi

12 novembre 2008

Ebbene sì. Mi arrendo e depongo le armi. Ho ceduto anche io all’atmosfera del Natale, anzitempo.
Con i ragazzi del laboratorio teatrale sto allestendo una recita natalizia. Mi aggiro per le vetrine a cercare, anche solo con gli occhi, addobbi. E soprattutto sto preparando il mio cuore per permettere a Gesù di nascere ancora una volta, in un mondo per certi versi ostile.

Il mio cuore è piccolo per un sì grande evento.
Devo fare spazio e ordine, adornarlo e abbellirlo, predispormi con attesa fiduciosa.
Lui nascerà, ancora una volta. Lui è pronto a farlo.
Ogni anno. Ogni mese. Ogni giorno.
Ma io sono pronta ad accoglierlo? Ancora no.
Lui si è donato e si dona per amore. Io devo solo e semplicemente aprire la porta del cuore – mi dico.

Queste le mie riflessioni, se così si possono definire, quando il corpo ormai stanco cedeva al riposo della notte, ma la mente ancora vigile si aggrovigliava in pensieri ‘natalizi’.

natale_bimbi


A te – Jovanotti

6 Maggio 2008

Lo so che sta impazzando in tutta la blogosfera.
Lo so che sono ripetitiva.
Lo so che la conoscete.
Lo so che vi piace tanto.
Lo so che non ne potete più di sentirla.
Ma mi è stata cantata in pubblico da una voce emozionata.
E mi sono emozionata.
E voi mi perdonerete.

A te che sei l’unica al mondo
l’unica ragione
per arrivare fino in fondo
ad ogni mio respiro
quando ti guardo
dopo un giorno pieno di parole
senza che tu mi dica niente
tutto si fa chiaro.
A te che mi hai trovato
all’angolo coi pugni chiusi
con le mie spalle contro il muro
pronto a difendermi
con gli occhi bassi
stavo in fila
con i disillusi
Tu mi hai raccolto
come un gatto
e mi hai portato con te.
A te io canto una canzone
perché non ho altro
niente di meglio da offrirti
di tutto quello che ho
prendi il mio tempo
e la magia
che con un solo salto
ci fa volare dentro l’aria
come bollicine
A te che sei
semplicemente sei
sostanza dei giorni miei
sostanza dei giorni miei.

A te che sei il mio grande amore
ed il mio amore grande.
A te che hai preso la mia vita
e ne hai fatto molto di più.
A te che hai dato senso al tempo
senza misurarlo.
A te che sei il mio amore grande
ed il mio grande amore.
A te che io ti ho visto piangere nella mia mano
fragile che potevo ucciderti stringendoti un po’.
E poi ti ho visto
con la forza di un aeroplano
prendere in mano la tua vita
e trascinarla in salvo.
A te che mi hai insegnato i sogni
e l’arte dell’avventura.
A te che credi nel coraggio
e anche nella paura.
A te che sei la miglior cosa
che mi sia successa.
A te che cambi tutti i giorni
e resti sempre la stessa.
A te che sei
semplicemente sei
sostanza dei giorni miei
sostanza dei sogni miei.
A te che sei
essenzialmente sei
sostanza dei sogni miei
sostanza dei giorni miei.

A te che non ti piaci mai
e sei una meraviglia.
Le forze della natura si concentrano in te
che sei una roccia sei una pianta sei un uragano
sei l’orizzonte che mi accoglie quando mi allontano.
A te che sei l’unica amica
che io posso avere
l’unico amore che vorrei
se io non ti avessi con me.
A te che hai reso la mia vita
bella da morire
che riesci a render la fatica
un immenso piacere.
A te che sei il mio grande amore
ed il mio amore grande.
A te che hai preso la mia vita
e ne hai fatto molto di più.
A te che hai dato senso al tempo
senza misurarlo.
A te che sei il mio amore grande
ed il mio grande amore.
A te che sei
semplicemente sei
sostanza dei giorni miei
sostanza dei sogni miei.
E a te che sei
semplicemente sei
compagna dei giorni miei
sostanza dei sogni miei.

 


Nenia

3 Maggio 2008

Tra le tue braccia vorrei riposare
e tutti i miei affanni dimenticare.
     Dormi, amore, io cullo il tuo sonno.
     Dormi, amore, non è ancora giorno.

Un mondo silenzioso mi circonda
è buio fitto, è notte fonda.
     Dormi, amore, io cullo il tuo sonno.
     Dormi, amore, non è ancora giorno.

Lentamente trascorre il mio tempo,
una dopo l’altra passano le ore – lo sento.
     Dormi, amore, io cullo il tuo sonno.
     Dormi, amore, non è ancora giorno.

La mia veglia è scandita da un pensiero:
è amore puro per te, è amore vero.
     Dormi, amore, io cullo il tuo sonno.
     Dormi, amore. È quasi giorno!


Buona Pasqua!

20 marzo 2008

Con l’aiuto di mia madre sono riuscita a ricostruire una filastrocca che mia nonna, quando ero bambina, mi insegnò per Pasqua, come in precedenza aveva fatto con i suoi figli.

Pasqua ritorna con le viole
con tanti uccelli e con tanto sole.
Care viole dite al Signore
che a babbo e mamma
dia gioia e amore.
Cari uccelletti dite al buon dio
che faccia allegri la zia e lo zio.
E tutti i nostri cari parenti
conservi a lungo sani e contenti.

Con la semplicità di queste parole, vi faccio i miei più sinceri e affettuosi auguri per una Pasqua serena e di ‘resurrezione’.
E possiate trovare nel vostro uovo la sorpresa che più desiderate!

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A te

18 marzo 2008

In questo momento parlare di te mi risulta particolarmente difficile, perché emozionante.
Mi risuonano in mente le parole di una filastrocca, che ti dedicai anni fa ormai:

Per farti trascorrere con ‘serenità’
il giorno della festa del papà
questa rima ti voglio dedicare
perché mi insegnasti ad amare
la Parola, la musica, la natura,
la poesia, l’arte in genere, la letteratura…

E continuavo scherzosamente
(ma si sa che scherzando si dice sempre una qualche velata verità):

Seguendo il tuo esempio umilmente
– l’avverbio non l’ho scelto casualmente! –
mi inoltrai lungo questo cammino
e, a forza di tenere sempre il capo chino,
ho evitato, sì, ogni sassolino,
ma i rami di più alberi ho urtato
e sapessi quanto mi hanno ostacolato!

Un senso di colpa mi pervade, caro papà… Mi capisci, lo so. Ma avrei voluto rinnegare una parte di te, che soprattutto in passato mi ha fatto soffrire. Tuo malgrado. E per la prima volta in questi giorni sento il peso di una eredità, la tua, che mi sovrasta e mi fa sentire tutta la mia piccolezza.
Posso solo dirti grazie, e continuare a ripetere grazie, e sussurrarti il mio grazie quando il battito aritmico del tuo cuore ormai stanco fa i capricci, e gridarti il mio grazie quando con tono perentorio mi richiami al senso della vita, innanzitutto con il tuo esempio.
E un augurio voglio rivolgerti, oggi: che tu possa raccogliere qualche frutto di quello che hai seminato, prima che lo sguardo proiettatosi fuori della stanza divenga infine “libero, puro”.


Gianna Nannini Live 2008 – Sola con la vela

7 marzo 2008

Mi sto preparando ‘psicologicamente’ al concerto di Gianna Nannini, che si terrà domani sera a Catania, nell’ambito del tour Gianna Nannini Live 2008. 
La rocker senese debutta questa sera al palasport di Palermo, sull’onda del successo di Giannabest, il doppio cd che raccoglie 26 grandi successi e 3 inediti (Suicidio d’amore, Mosca cieca e Pazienza). L’album propone anche le versioni riarrangiate di Possiamo sempre e Meravigliosa creatura, oltre ad una vera e propria rarità. Nel cd 1 c’è infatti una traccia fantasma: Sola con la vela, il primo brano scritto dalla Nannini in età adolescenziale, in seguito ad una delusione d’ amore. Era il 1971 e con questa canzone si è presentata a molti concorsi per voci nuove.

Sola con la vela

Il vento forza 2
riparo la mia vela
ma oggi sono sola
e mi ritrovo in mare.
Le onde fan rumore
e l’eco è nel mio cuore
risento la tua voce
risento il tuo dolor.
Sola con la vela
ora piango
ti risento
piangi con il cuore
ti nascondi nel sorriso.
Il vento soffia e sono qui senza te
la vela piega verso il mare…

Il vento forza 3
pericolo nel mare
ma vedo sempre te
che piangi e ridi insieme a me.
Vedo davanti a me
soltanto la tua storia
che sempre più incalzante
mi torna nella mente.
Sola con la vela
ora piango
ti risento
piangi con il cuore
ti nascondi nel sorriso.
Il vento soffia e sono qui senza te
la vela piega versa il mare…
Il vento soffia e sono qui senza te
la vela piega verso il mare…

Il video che segue, una registrazione amatoriale fatta a Varese il 4 marzo, contiene l’esecuzione live di PazienzaSola con la vela.